Reparto montaggio
Terminate le riprese, la pellicola giunge al laboratorio di sviluppo e stampa, dove si ricava il negativo scena che viene stampato su una pellicola positiva (positivo scena). Questo procedimento avveniva fino a pochi anni fa, quando i film erano interamente realizzati in pellicola e venivano montati con la moviola meccanica. Oggi, si preferisce il sistema Digital Intermediate (D.I.) una lavorazione sempre su pellicola ma realizzata con l'ausilio di potenti macchine informatiche. Il negativo scena viene sviluppato e viene preparato per il telecinema, quindi si rimuove la polvere attraverso una lavatrice ad ultrasuoni. Al telecinema, il negativo viene riversato in modalità "luce unica" su due distinti videonastri: Digital Beta e BetaSP, con codici di riferimento (labroll, videotape, keycode e timecode). Il Digital Beta rimane al laboratorio di sviluppo e stampa come master per eventuali copie lavoro, mentre il BetaSP viene inviato al reparto montaggio assieme ad un floppy disk contenente il log del nastro, necessario per il montaggio.
Montaggio
Il montaggio è fattore fondamentale per la riuscita artistica del film e consiste nella scelta delle scene girate da utilizzare nel prodotto finito, attraverso un vero e proprio "montaggio" in sequenza degli spezzoni di pellicola. Oggi il montaggio è, nella maggior parte dei casi, digitale: la pellicola è cioè trasposta in dati informatici per poi essere più facilmente modificata ed anche lavorata attraverso l'uso di effetti speciali. Una volta il processo era artigianale, fatto attraverso forbici e colle speciali, ed altri strumenti che molti nostalgici rimpiangono. Alcuni grandi registi(ad esempio Chaplin e Kubrick) montavano di persona il film in apposite sale costruite anche in casa. Un cattivo montaggio, infatti, può peggiorare di molto il materiale girato. Il grande regista russo Ejzenštejn fu il primo a teorizzare il montaggio quale vero e proprio strumento artistico che attraverso la correlazione o l'opposizione di due immagini in sequenza può dare un diverso senso ed assetto al film girato. Anche nel primo espressionismo tedesco (Wiene, Murnau, Lang) e nel surrealismo dello spagnolo Buñuel, il montaggio assume uno spessore fondamentale nella valenza del significato e del simbolismo interno al film.
La post-produzione è la fase che porterà alla distribuzione del film nelle sale cinematografiche, essa consta di sotto-fasi:
Montaggio (inquadrature)
Registrazione della Colonna sonora
Effetti speciali visivi e sonori
Eventuale doppiaggio
Montaggio (colonna sonora)
Correzione del colore
Stampa finale della copia del film (master)
Montaggio del suono
Il montaggio del suono, fase molto importante della produzione, consiste nel coordinare le immagini e i suoni in un unico flusso più o meno scorrevole. A seconda del tipo di produzione che si sta intraprendendo, si può avere montaggio di colonne sonore, suoni, rumori e voci di presa diretta, oppure in doppiaggio, cioè la registrazione di rumori, suoni o voce in studio, durante la post-produzione. Fattore importantissimo nella presa diretta di audio e rumori è il sync che consiste nell'allineamento di suono e immagine tramite l'ausilio di tecniche standard, di solito utilizzando il ciak, quando, cioè, il ciak, formato da un'etichetta descrittiva (titolo del film, data, produttore, regista, bobina se in pellicola, scena, inquadratura, take e, nel caso di ciak più avanzati, un visualizzatore di codice SMPTE o altro tipo di world clock) e da una parte mobile attaccata a un perno, va a colpire la parte superiore dove è situata l'etichetta. Il ciak, esposto e utilizzato in fronte alla camera viene chiuso con decisione, producendo il suono da cui prende il suo nome, provoca un forte picco in registrazione audio, esattamente coincidente con il momento in cui nel video le due parti (del ciak) entrano completamente in contatto, creando un momento di buio. Unendo con software o stazioni di montaggio pellicola, il picco nell'audio con il buio del contatto, si avrà un sync preciso; l'audio e il video ovviamente dovranno avere qualità tecniche uguali (framerate, frequenza di campionamento, bit etc). Moltiplicando questo procedimento per tutte le scene, le inquadrature e i take del film e seguendone l'andamento sullo storyboard, si uniscono audio e video che poi risulteranno sempre in sync.
Fonico di sala
L'addetto alla registrazione del doppiaggio e a tutte le lavorazioni audio in sala di missaggio.
Doppiaggio
Il doppiaggio è quella procedura di campionamento dove la registrazione in presa diretta viene totalmente o parzialmente sostituita da quella in studio. Professionisti specializzati sovrappongono la loro voce a quella mimata dall'attore, seguendone esattamente l'intonazione e la lunghezza. Il doppiaggio viene eseguito seguendo lo storyboard e lo script.
Il dialoghista, chiamato anche adattatore dei dialoghi è la figura professionale che, all'interno del doppiaggio, cura l'adattamento nella propria lingua di opere audiovisive e cinematografiche. Questo adattamento consiste nel rendere i dialoghi comprensibili, fluidi, con il giusto ritmo e le necessarie pause, rispettando sia il significato letterale delle battute originali, sia la necessità di rendere i riferimenti del film comprensibili a pubblici di differenti culture.
Effetti sonori
Il rumorista è colui il quale cerca di rendere il film più realistico aggiungendo dei disturbi tipici, come il traffico, la gente che parla etc.
Missaggio
Nel cinema e nella televisione si intende per missaggio l'operazione di integrazione, fusione, o sovrapposizione, in un unico supporto della colonna sonora, dei dialoghi, delle immagini e dei suoni di un film (registrati separatamente).
Stampa del film
Il film, nella fase delle riprese, viene "girato" su un supporto di pellicola negativa, esattamente come un rullino fotografico viene usato per le immagini riprese da una macchina fotografica. Una volta terminate le riprese giornaliere il materiale viene consegnato ad un laboratorio dove viene sviluppato. Dopo questa fase si passa, utilizzando una macchina che si chiama videoanalyzer, a dare la posa al negativo originale, cioè a determinare la quantità di luce e le dominanti cromatiche con cui ogni singola scena sarà stampata. Questo avviene di concerto con il direttore della fotografia, unico responsabile di questo processo. Attraverso una macchina che legge le indicazioni date in precedenza si arriva alla stampa dell'interpositivo, il quale servirà per avere, tramite stampa a contatto, l'internegativo che utilizzato per stampare la copia da proiezione (positiva) ovvero l'immagine che poi apparirà sugli schermi al cinema.
Internegativo
Con internegativo si intende un negativo, stampato da un positivo, che permette di ottenere più copie positive. Il positivo da cui si ottiene l'internegativo può essere un positivo originale su pellicola invertibile, oppure una stampa positiva.
Interpositivo
Con interpositivo si intende un positivo, stampato da un negativo, che permette di duplicare il positivo stesso. Gli interpositivi in bianco e nero a grana fine e basso contrasto sono usualmente chiamati "lavanda" (dall'inglese lavander), dal nome con cui viene di solito chiamata la pellicola usata, che presenta una dominante lavanda.