Thomas Edison
aveva brevettato una maniera per aggiungere il sonoro alle sue brevi pellicole (Dickson
Experimental Sound Film, 1895). Ma quando i vari esperimenti
raggiunsero un livello
qualitativo accettabile, ormai gli studios
e la distribuzione
nelle sale erano organizzati al meglio per la produzione
muta, per cui l'avvento del sonoro venne giudicato non necessario e a lungo rimandato. Lo stato delle cose cambiò
di colpo quando
la Warner, sull'orlo
della bancarotta, giudicò
di non avere ormai niente
da perdere e rischiò, lanciando
il primo film sonoro. Fu Il cantante
di jazz nel 1927 un successo ben oltre le aspettative: nel giro di un paio di anni la nuova tecnologia si impose prima a tutte le altre case di produzione americane
poi a quelle
del resto del mondo. La tecnica venne perfezionata ulteriormente
nel 1930, creando
due nuove attività,
il doppiaggio e la sonorizzazione. Questa
novità provocò un terremoto nel mondo del cinema: nacquero
nuovi contenuti adatti a valorizzare
il sonoro (come i film musicali) e nuove tecniche
(mancando ormai il sipario della didascalia). Con il sonoro
e la musica,
la recitazione teatrale
a cui si affidavano gli attori del cinema muto risultava esagerata
e ridicola: così, dopo alcuni
fiaschi le stelle
del cinema muto scomparvero in massa dalle scene e salì alla ribalta una intera nuova generazione di interpreti, dotati
di voci più gradevoli e di una tecnica di recitazione più adatta al nuovo cinema.
Negli anni trenta
nasce lo studio
system: gli Studios
comandano a bacchetta
le star, e pur esaltandone
l'immagine (es: Greta Garbo e Clark Gable),
tendono ad intrappolarli
in personaggi stereotipati.
Si parlerà del "periodo d'oro del cinema".
Intanto generi come la commedia
e il dramma
romantico impazzano, ma in seguito
alla Grande depressione
si faranno strada
generi più realistici
e socialmente critici,
come il "gangster-movie" e il noir, genere quest'ultimo
sviluppatosi maggiormente durante
la Seconda guerra
mondiale. Ma in questo decennio
è il musical
scacciapensieri a far da padrone,
con Fred Astaire
e Ginger Rogers
che allietano spettatori
desiderosi di evasione.
Parte verso la fine del decennio, inoltre,
la rivoluzione del technicolor, ovvero
dei film a colori, come il celeberrimo
Via col vento di Victor
Fleming.